onlus: dare-avere

onlus: dare-avere. Aprite un qualunque sito web o volantino di una onlus e cercate una qualche traccia di donazioni e finanziamenti: non troverete mai pagine con scritto “oggi abbiamo ricevuto 10.000 euro” e simili. Perche’ a sentir loro sono faccende private. La realta’ nei disegni sotto: la maggior parte delle donazioni sparisce nel nulla per cui e’ meglio non far vedere niente dei propri conti
se reticenti a mostrare le entrate, le onlus sono subito pronte pero’ a mostrare le uscite, reperibili in bella mostra in volantini, siti web, discorsi, ecc. Sotto i city angels, con le cifre di quello che hanno fatto. Ma quanto hanno incassato?


I numeri degli angeli

Siamo nati a Milano il 4 febbraio 1995, per iniziativa di Mario Furlan e Paolo Degradi.
Da allora in Italia abbiamo:

    * Servito oltre due milioni di pasti ai senzatetto
    * Distribuito oltre 400mila capi d’abbigliamento, coperte e sacchi a pelo ai senzatetto
    * Servito quotidianamente 300 pasti ad anziani soli
    * Accompagnato 1700 persone, soprattutto pensionati e donne sole (servizio scorta)
    * Soccorso 500 persone colte da malore o ferite
    * Aiutato quotidianamente 600 anziani
    * Assistito 160 disabili
    * Sedato 260 risse
    * Sventato 143 furti, 60 borseggi e 38 scippi
    * Aiutato 48 cani, 13 gatti e 2 uccelli
    * Recuperato 136 tossicodipendenti
    * Trovato un alloggio per 450 senzatetto
    * Ripulito 45 parchi
    * Salvato la vita a 107 tossicodipendenti in overdose
    * Salvato la vita a 29 cittadini feriti o aggrediti
    * Svolto il servizio d’ordine e di assistenza (“servizio cortesia”) a numerose manifestazioni, tra le quali: partite di calcio allo stadio Meazza (San Siro) di Milano, Stramilano, Maratona di Milano, Maratona di Roma, concerti di David Bowie, Francesco De Gregori, Max Pezzali, Gianna Nannini, Nomadi, Al Bano, Francesco Baccini, Una notte per gli Angeli in piazza Duomo a Milano, serate in discoteca.

le onlus di domani: dopo la legge per l’obbligo di mostrare al pubblico  i propri conti, quello di un equilibrio tra entrate ed uscite

                                                                                       post 249 

nazione: nuova definizione

nuova definizione di Nazione, alla luce delle recenti teorie atomiche: la nostra Nazione e’ tutto quello che sta intorno al nostro luogo di nascita per 300 kilometri in maniera circolare

in giallo le nazioni di primo grado (rispetto a cagliari), in rosso quelle di secondo grado

                                                        post 248 

unione di sponde

o sei dei nostri o sei dell’altra sponda sono le due opzioni possibili in merito ad una qualunque appartenenza, come l’orientamento sessuale, religioso, politico.

Quando invece si raggruppano le appartenenze, si ha la strana sensazione che possiamo essere allo stesso tempo della stessa sponda e di sponde differenti

                                                        post 247 

onlus: il principio base

sotto il principio base delle onlus
 un signore decide di fare una donazione

ma un operatore onlus e’ li vicino che osserva la scena

ed intuisce la possibilita’ di guadagno: inventandosi le scuse piu’ assurde (non li dia a lui perche’ se li va a bere, non sa gestirli, e via di questo tono) riesce a convincere il signore che e’ meglio darli a qualche onlus, che poi pensera’ a tutto.
A questo punto il piu’ e’ fatto: resta solo da consegnare una minima parte al destinatario ed incassare la differenza

                                                           post 246 

onlus: incontro a due ed incontro a tre

per sapere se una onlus e’ un ente privato o pubblico bisogna prima calcolare bene la sua velocita’ di oscillazione e la distanza. Altrimenti vedere se interloquisce con un donatore o un destinatario

le onlus hanno sempre la risposta pronta, a seconda di chi hanno di fronte. Per esempio il barrios, onlus del quartiere barona, milano, ottiene finanziamenti in virtu’ delle sue finalita’ pubbliche

Milano, 14 ottobre 2009. Nel quadro degli interventi a favore del sociale, il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha inaugurato un’aula informatica presso il Centro Barrios nel quartiere Barona a Milano. Grazie alle 12 postazioni computer di ultima generazione donate, ora il Centro è stato dotato di una moderna aula pc per consentire ai ragazzi di frequentare i corsi informatici organizzati dal Centro e di navigare in internet.
Il Direttore Generale del Credito Artigiano, Luciano Camagni, ha dichiarato: “questa donazione si inserisce nel contesto delle attività che il Gruppo Creval realizza sul territorio a favore del sociale, in particolare a favore delle nuove generazioni.”
http://www.barrios.it/drupal52/?q=node/8

A vedere questa donazione del Credito Artigiano si pensa subito al Barrios come ad un ente pubblico ed invece, sorpresa: se si prova a chiedere loro un qualunque diritto concesso a chi usufruisce di questi servizi, come per esempio la visione dei conti con tutte le entrate e le uscite, vengono prontamente negate con la pretesa di essere un ente privato.

incontro a due onlus-donatore: il Barrios si dichiara ente pubblico

incontro a due onlus-destinatario: il Barrios si dichiara ente privato

incontro a tre onlus-donatore-destinatario: come si dichiarera’ il Barrios, pubblico o privato?

immagini sopra (la Cariplo e’ una fondazione che spesso foraggia il Barrios, quartiere inteso come zona della citta’ e’ invece il destinatario di questa onlus >sito): la onlus puo’ giocare sull’ambiguita’ pubblico privato grazie all’assenza dei  donatori quando nega il diritto di far vedere i conti ed all’assenza dei destinatari quando si professa ente pubblico: cosa succederebbe se l’incontro fosse a tre? Il barrios si dichiarerebbe ente pubblico o privato?

                                                       post 245 

onlus: no alla promiscuita’ pubblico privato

sotto: una mela bicolore, evento che e’ un’eccezione e puo’ capitare una volta su di un milione.

A differenza delle onlus dove la promiscuita’ pubblico privato e’ la regola. Il futuro? No alla promiscuita’ pubblico privato, o bianco o rosso. O al limite un colore intermedio, miscela dei due

Mela bicolore scoperta in Inghilterra
Gli esperti: Un caso su un milione

Una mela bicolore è stata scoperta dal 72enne Ken Morrish nel suo campo di Colaton Raleigh nel Devon (Inghilterra): Da lontano mi sembrava ancora un po’ acerba. Sono rimasto stupefatto. Gli esperti dicono che le possiblità di trovare una mela del genere può accadere soltanto una volta su un milione

 Quando il 72enne Ken Morrish ha raccolto le mele dal suo albero nel suo campo di Colaton Raleigh nel Devon (Inghilterra) e si accorto che una era bicolore, ha subito pensato a uno scherzo di qualche buontempone. Poi, però, esaminando il frutto da vicino, si è accorto che i colori erano naturali. La bizzarra mela è così diventata una vera e propria celebrità nel paese e i suoi concittadini fanno la fila per vederla e fotografarla. «Da lontano mi sembrava ancora un po’ acerba – ha detto Morrish -, mentre invece poi mi sono avvicinata e sono rimasto stupefatto. Era una mela bicolore».

Gli esperti dicono che le possiblità di trovare una mela del genere può accadere soltanto una volta su un milione. «Per ora la tengo chiusa gelosamente nel mio frigo perché sia sempre al sicuro» ha concluso sorridendo il fortunato scopritore

http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=12158.

                                                          post 244 

cervello al lavoro, con e senza distrazioni

cervello al lavoro, con e senza distrazioni (post 155). Nella seconda immagine i neuroni mancanti sono impegnati a studiare-controllare la persona di fronte

la chiamano sala studio, ma piu’ che altro sembra una sala ricreazione, o una sala bar

                                                           post 243 

ricchi e poveri

Carita’: definizione. Ogni volta che per un qualsiasi motivo un ricco viene a contatto con un povero, si ha un flusso di monete in direzione del povero per la legge di compensazione dei soldi che vorrebbe gli uomini tutti ricchi alla stessa maniera.

                                                                    post 242 

pila di uomini

Collaborazioni al blog: gradiniemappe cerca un locale, una sala studio-lettura, un bar, un gruppo di lavoro per applicare ad un insieme di uomini le leggi che governano la pila di Volta (sotto), per cui dividendo la sala in due parti si viene a creare una differenza di valore tra i due gruppi con conseguente emissione di forza lavoro.
Con il risultato che un gruppo diviso in due parti rende piu’ di un gruppo unico.
Nelle immagini in primo piano una sala normale, ed in secondo piano la sala divisa in due con la facolta’ data alle persone di fare parte della prima o seconda sala.

Pila di Volta

La pila di Volta fu il primo generatore statico di energia elettrica mai realizzato. Inventata da Alessandro Volta intorno al 1800, essa costituisce il prototipo della batteria elettrica moderna.

La pila di Volta è costituita fondamentalmente da una colonna di più elementi simili sovrapposti, cosiddetti elementi voltaici, ciascuno dei quali consiste in un disco di zinco sovrapposto ad uno di rame, uniti attraverso uno strato intermedio di feltro o cartone imbevuto in acqua salata o acidulata. Al posto del rame è possibile impiegare anche l’argento; al posto dello zinco si può usare anche lo stagno.

Collegando gli estremi superiore ed inferiore della pila per mezzo di un conduttore elettrico si produce un circuito nel quale passa corrente continua.

Per avere un flusso di cariche elettriche occorre mantenere una differenza di potenziale tra i due poli: a questo scopo si usano i generatori di corrente elettrica. Il primo generatore di elettricità della storia è appunto la pila.

Pochi sanno però che usando materiali inossidabili a temperatura e pressione ambiente al posto del rame e lo zinco, come il silicio monocristallino e grafite (o carbonio in fibra) o ferrite(semplice calamita in magnetite) e acqua pura deionizzata demineralizzata, si ha una generazione di corrente elettrica a bassissimo amperaggio ma ad alto voltaggio non dovuta alle forze elettrochimiche, bensì a forze idrodinamiche che ancora non sono del tutto comprese.Tale generatore non avrebbe un consumo di materiale nel tempo a differenza della pila su descritta, pur non essendo altrettanto potente. Ogni sequenza di silicio-acqua-carbonio dà circa 0.5-1.0 Volt e circa 20-50 micro Ampere.[senza fonte]

La pila di Alessandro Volta può essere considerata una batteria di celle galvaniche collegate in serie. Fra i due elettrodi metallici di ciascuna cella si instaura una differenza di potenziale che viene mantenuta costante da forze di natura chimica. Ogni elettrodo infatti tende a rilasciare ioni metallici positivi nella soluzione con la quale è a contatto, assumendo rispetto ad essa un potenziale negativo. La differenza di potenziale fra un elettrodo e la soluzione dipende dal tipo di metallo di cui è composto l’elettrodo. Utilizzando ad esempio un disco di zinco ed uno di rame come fece Volta, si misura presso lo zinco un potenziale negativo maggiore in valore assoluto rispetto a quello del rame. Collegando i due elettrodi per mezzo di un conduttore si genera un movimento di elettroni dal polo di carica negativa a quello di carica positiva (dallo zinco al rame nel caso precedente) e dunque una corrente elettrica di verso opposto.

Il movimento di elettroni nel circuito esterno alla pila tende a compensare ed annullare la differenza di potenziale fra gli elettrodi e la soluzione; affinché la corrente si mantenga costante è necessario che il polo negativo venga costantemente rifornito di elettroni sottratti al polo positivo. Questo compito è affidato alla soluzione elettrolitica. Considerando per esempio una soluzione di acido solforico in acqua a contatto con elettrodi di zinco e rame, si osserva che gli ioni derivanti dalla dissociazione dell’acido solforico si dirigono nell’interno della soluzione verso l’elettrodo di zinco. Gli ioni H3O+ dell’acido si dirigono invece verso l’elettrodo di rame al quale tolgono ciascuno un elettrone.
L’energia chimica che si sviluppa durante le reazioni fra i metalli e la soluzione è quella necessaria per consentire il flusso di corrente.
Ogni elemento collegato in serie contribuisce ad aumentare la tensione elettrica fra gli estremi della pila e dunque la sua forza elettromotrice. http://it.wikipedia.org/wiki/Pila_di_Volta
                                                                         post 241 

la sentenza del giudice: Gianni Cavinato colpevole di truffa ai danni della collettivita’

Il giudice ha emesso la sentenza: Gianni Cavinato colpevole di truffa ai danni della collettivita’ (proiezione di un vero giudice che si occupasse della causa)
La motivazione si basa sull’esperienza di un caso simile, “Suggerimenti diffamatori,
Google ritenuta responsabile” (vedi sotto) in cui un imprenditore il cui nome veniva associato alla parola truffa ha ottenuto un risarcimento dal tribunale.
Nel caso di Gianni Cavinato, invece, pur essendo facilmente reperibile sul web l’associazione truffa-Gianni Cavinato, nella fattispecie sul blog gradiniemappe (post 210), e pur essendo a conoscenza Gianni Cavinato dell’esistenza di questa associazione, decideva di non presentare obiezione alcuna, prova evidente di colpevolezza.

LA SENTENZA

“Suggerimenti diffamatori”
Google ritenuta responsabile

Il Tribunale di Milano dà ragione a un imprenditore che si sentiva leso dal fatto che il motore di ricerca associasse automaticamente il suo nome alle parole “truffa” e “truffatore”. La società dovrà intervenire sull’algoritmo per eliminare l’occorrenza. Gli analisti: “Precedente controverso”di ALESSANDRO LONGO

La funzione di suggerimento nella ricerca di Google è diffamante, se accosta il nome di una persona a parole che ne ledono la professionalità o la dignità. Lo ha stabilito il Tribunale di Milano, accogliendo il ricorso di un cittadino che si era sentito diffamato dalle parole che il servizio Google Suggest associava automaticamente al suo nome. La corte ha respinto il reclamo della società società californiana e le ha imposto di eliminare quell’accostamento, addebitandole le spese di lite. Vicenda notevole, perché alimenta l’idea secondo cui gli algoritmi non sono neutri e rende i motori di ricerca responsabili nei confronti dei contenuti web indicizzati.

La vicenda parte dal ricorso urgente di A. B., indicato dall’ordinanza come “un imprenditore del settore finanziario che si occupa, tra l’altro, di organizzare corsi formativi in materia finanziaria e di pubblicizzare la maggior parte delle sue attività tramite la rete internet”. Costui ha visto che, non appena si inseriva il suo nome su Google, il sito suggeriva di includere nella ricerca anche le parole “truffa” o “truffatore”. E’ l’ormai noto strumento di autocompletamento o autosuggerimento. In sostanza Google suggerisce le parole chiave che ricorrono più di frequente con quella cercata nelle ricerche degli altri utenti. Significa che un buon numero di persone ha scritto su Google la parola “truffa” o “truffatore” insieme con il nome di A. B.
continua su  http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/04/06/news/diffamazione_google_suggest-14569467/

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